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RECENSIONE AUTORI EMERGENTI: IL GIARDINO SULLA SPIAGGIA DI GABRIELE LEVANTINI

Hola Gattolettori,
eccoci qui con un'altra lettura della nostra Simon. Oggi ci parlerà di un libro di Gabriele Levantini, Il giardino sulla Spiaggia


Il giardino sulla Spiaggia
di Gabriele Levantini


Genere: Narrativa
Prezzo:
€ 7,99
Editore:
Independently published
Pagine: 90
Pubblicazione: 6 novembre 2018

Nel 2017, sollecitato da alcuni amici, decisi quasi per gioco di aprire un blog sul quale mettere alcune delle cose che scrivevo: era nato il Giardino sulla Spiaggia.Quel piccolissimo sito artigianale, disperso nella vastità della rete globale, divenne ben presto per me un foglio bianco da riempire con emozioni, sensazioni, pensieri, sogni; dove poter raccogliere le storie che nascevano dentro di me prima di lasciarle navigare libere, come messaggi in bottiglia. Il nome rappresenta le due opposte necessità dalle quali questo progetto scaturiva: l'introspezione e l'apertura. Il termine "Giardino" infatti suggerisce un luogo intimo, privato, dove potersi raccogliere a riflettere. Ma si tratta di un giardino particolare perché non è chiuso tra muri o steccati, ma è "sulla Spiaggia", aperto verso il mare, verso l'infinito.
RECENSIONE


"Osservando l'affollata piazza di Central Cross si osserva tutta l'umanità. Persone opposte unite dagli stessi sentimenti. Immagini riflesse nel labirinto degli specchi: sempre diverse ma a ben vedere sempre uguali. Differenze e Unità. Guardando bene forse si riesce a vedere anche quel sottile filo rosso che unisce tutti, quel filo che chiamiamo umanità."

Questa storia si intitola Specchi ed è una di quelle che più mi ha intrigato tra le tante che compongono, come un mosaico, questo libro. Un fiume di immagini, suggestioni, trascina il lettore in una bolla in cui storie, personaggi, sensazioni, scorrono in un'atmosfera densa, un po' rarefatta, il tutto avvolto da un velo di sospensione che quasi ferma l'immagine e che prelude ad un finale sempre singolare e inatteso.

 

Sono frammenti, flash, pensieri di uomini, donne, bambini, diversi ogni volta ma, a tratti, legati da un filo conduttore, rapporti tra gli umani, misteriosi e imprevedibili, forse per questo accattivanti e poetici. Per la forma della narrazione sembrano spunti di sceneggiature cinematografiche, simili a piccoli cortometraggi, le immagini molto vive mi fanno pensare a questo: i paesaggi luminosi, immersi in una leggera bruma, paesaggi che tendono ad una scoperta, ad una crescita, all'esplorazione, al viaggio. 

 

Un viaggio fisico e mentale, viaggio interiore per conoscere se stessi, viaggio per esplorare l'esteriore, il mare, simbolo del viaggiare, è preponderante, presente con la sua brillantezza, forza vitale, malinconia, vastità, desiderio di guardare oltre l'orizzonte.


"Il mare era grande, era infinito e magnifico e terribile. Era tutto ciò che un ragazzo poteva volere: scoperta, avventura, lotta. Era la risposta alle domande che non riusciva a formulare, era l'unico modo di perdersi per potersi ritrovare...".
Consiglio una visita in questo "Giardino sulla spiaggia" dove poter raccogliere dei pensieri simili a fiori.

 

"Gli errori peggiori non sono state le cose che si sono sbagliate, ma quelle non fatte...".


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