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IL TRONO DI PELLICOLE: PARIS TO PITTSBURGH

In occasione della giornata mondiale dell’ambiente vorrei parlarvi di un documentario firmato da Sidney Beaumont e Michael Bonfiglio e prodotto da National Geographic, Bloomberg Philantropies e RadicalMedia nel 2018. Perché ve ne parlo? Perché i protagonisti sono persone come noi che si danno da fare anche senza il sostegno di chi li governa.

PARIS TO PITTSBURGH

Paris to Pittsburgh è il titolo originale del documentario che prende spunto da uno dei primi aneddoti raccontati: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel 2017 dichiara l’uscita dagli accordi di Parigi riguardanti il cambiamento climatico. Per farlo, pronuncia la seguente frase: “I was elected to represent the citizens of Pittsburgh, not Paris” (sono stato eletto per rappresentare i cittadini di Pittsburgh, non di Parigi). Il problema sta nel fatto che i cittadini di Pittsburgh erano totalmente ignari delle intenzioni del Presidente di inglobarli nel suo discorso! La reazione del sindaco di Pittsburgh, Bill Peduto, è stata un tweet istantaneo: “As the Mayor of Pittsburgh, I can assure you that we will follow the guidelines of the Paris Agreement for our people, our economy and future” (come sindaco di Pittsburgh, vi posso assicurare che seguiremo le linee guida degli accordi di Parigi per i nostri cittadini, la nostra economia e il nostro futuro). 
 
 
Questa piccola “rivoluzione” è in realtà qualcosa di enorme, perché rappresenta il coraggio necessario per prendere la giusta posizione, in particolare quando si tratta di un argomento comune. L’amministrazione Trump – e non solo – ha sempre negato gli impatti sul pianeta del cambiamento climatico, così come le sue origini; ma non per questo gli Stati Uniti devono abbassare la testa al pensiero di un uomo che, sarà pure il loro presidente, ma non per forza deve aver ragione.
 
Il documentario mostra questo, il movimento di Pittsburgh e non solo verso uno sviluppo sostenibile fatto di energia pulita, uso di risorse alternative, differenti soluzioni di smaltimento dei rifiuti e, soprattutto, piena consapevolezza da parte della maggioranza, se non di tutti. Che siano piccole cittadine o metropoli, il cambiamento parte dal singolo individuo, e per questo nel documentario di National Geographic viene data voce ai cittadini, a noi. 
 
 
Chiunque nel proprio piccolo può fare la differenza, chi più chi meno. Si analizzano gli effetti prossimi sul nostro pianeta, si offrono soluzioni attuabili solo con l’aiuto di tutti, oltre che a consigli utili per la vita di ogni giorno. Ricordo, a tal proposito, che non dobbiamo vedere il problema come qualcosa di così grande da non essere alla nostra portata, ma al contrario come esso sia alimentato dai gesti quotidiani di ognuno di noi (ripeto, chi più – come le grandi industrie – chi meno). 
 
Incendi, alluvioni, terremoti, scioglimento dei ghiacciai: solo alcune delle conseguenze trattate; ambiente, animali, trasporti, smaltimento, emissioni, energia: solo alcuni dei punti su cui lavorare trattati. Oggi è il giorno giusto per soffermarsi a riflettere sul pianeta che ci ospita, sulle nostre azioni, su ciò che sta succedendo e di cui si parla già dagli anni ’50, come mostrato nel documentario. Dunque, lo guarderete?


1 commento

  1. Documentari come questi dovrebbero essere proiettati nelle scuole americane e non solo, guai quando un politico pretende di parlare a nome dei cittadini. Un politico deve rappresentare certo ma mai pretendere di aver il monopolio delle opinioni.

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