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IL TRONO DI PELLICOLE: BUON COMPLEANNO… ADAM SANDLER

Hola readers,
nuovo appuntamento con la nostra rubrica "Il trono di pellicole" gestita interamente dalla nostra Annalisa che ricordo, vi parlerà di gossip, ricorrenze, eventi ecc.. che riguardano il mondo dello spettacolo e non solo... Siete pronti quindi a cantare tanti auguri ad Adam Sandler?



Uno dei nomi che vengono in mente quando si parla di comicità è sicuramente il suo: Adam Sandler. Al contrario dei suoi colleghi più irriverenti, sfacciati e fuori dalle regole, Sandler ha sempre puntato ad una comicità delicata, romantica, pulita. Per la sua faccia da bravo ragazzo, le spalle larghe e il suo modo di vestire di due taglie più grandi, è stato nominato il tipico americano medio. E l’effetto che fa è proprio quello da ragazzo della porta accanto. 
Ci ha fatto ridere quando, per la troppa pigrizia, ha mandato in avanti il tempo con il telecomando “magico” di Cambia la tua vita con un click; intenerire con la sua testardaggine nel conquistare la donna che non poteva ricordarsi di lui a causa della perdita della memoria a breve termine in 50 volte il primo bacio; tornare al passato in Pixels, in una celebrazione dei giochi da sala dell’era pre-console. E ci ha fatto viaggiare con la fantasia nel film Disney Racconti incantati. Ma Sandler non è solo questo, nonostante sia già tanto. In Big Daddy ha dimostrato di saper affrontare anche ruoli a metà tra il comico e l’impegnato quando ha interpretato un uomo che improvvisamente si è ritrovato a dover badare a un ragazzino. 

Lui stesso era un ragazzino nel corpo di un uomo, molto immaturo, senza la minima idea di saper come fare il “papà”. L’evoluzione del suo personaggio nel film è stata una sorpresa, almeno per chi associava il suo nome esclusivamente a storie più leggere. Dimostrazione avvenuta anche in Ubriaco d’amore qualche anno più tardi.

Eppure non tutti conoscono uno dei titoli in cui ha dato maggior dimostrazione di ciò di cui parlo: Reign over me. Vi sorprenderà sapere che Adam Sandler interpreta un uomo che ha perso tutto nell’attentato alle Torri Gemelle dell’11 Settembre. Moglie, figli e persino sé stesso: la sua vita si è fermata quel giorno, e da allora non riesce a far altro che vagare con lo sguardo totalmente assente, senza curare il suo aspetto, reagire, passando le giornate a giocare a Shadow of the colossus e collezionare vecchi dischi. L’immagine più bella, quella della vera libertà (l’unica che gli è rimasta) è mostrata nella scena del monopattino, quando il protagonista sale su di esso e percorre una New York notturna quasi deserta, con il vento sul viso e in armonia con il suo non voler decidere, vivere. 


È una riflessione su quanto difficile sia andare avanti quando si perde il proprio mondo, ma anche su una società che diventa nemica, che crede di sapere come aiutarti, non rispettando il proprio modo di affrontare il dolore (nel caso del protagonista Charlie Fineman l’aiuto delle persone più vicino a lui, ovvero la famiglia della moglie scomparsa, consiste nel cercare di farlo rinchiudere in un ospedale psichiatrico). Solo l’incontro con l’amico ritrovato Alan Johnson sembra lasciar intravedere uno spiraglio, poiché è l’unico che - essendo un elemento del passato - riesce ad adottare la strategia giusta: parlare e ascoltare da amico, senza troppe pretese. 

Del resto come si fa a riprendere tutto da com’era prima se tutto è cambiato? La riflessione del film è estesa anche a chi si lamenta senza un reale motivo, cioè a tutti noi. Quante volte siamo tristi, arrabbiati, insoddisfatti per nulla. E poi la vita ci pone di fronte ad una persona che ha tutti i motivi per sentirsi così, e ci fa capire che i pazzi siamo noi.  Il film è del 2007, scritto e diretto da Mike Binder, ed è un esempio di scrittura delicata che non sfrutta il tragico evento storico per puntare all’attenzione del pubblico, ma per parlare di chi è rimasto qui, di chi soffre ogni giorno in silenzio per la perdita più importante, e che probabilmente questa società ha ridotto ad essere un fantasma.




4 commenti

  1. Click e Reign over me. In entrambi i casi, il rischio di commozione è stato forte.
    Peccato che ultimamente le sue commedie siano filmacci...

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    1. Le commedie di ora non sono decisamente all'altezza delle precedenti (a me ha fatto ridere molto anche Terapia d'urto!). Speriamo si riprenda xD

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  2. A dispetto di quel che dicono, Adam Sandler mi è sempre piaciuto, simpatico e geniale, come successo ultimamente nella commedia Mr Cobbler, film da non sottovalutare ;)

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