. RECENSIONE AUTORE EMERGENTE: PARLIAMONE ANCORA DI PALMA LAVECCHIA - Il Salotto del Gatto Libraio RECENSIONE AUTORE EMERGENTE: PARLIAMONE ANCORA DI PALMA LAVECCHIA - Il Salotto del Gatto Libraio

Fumettilandia

Cinegatto

LeacchiappaVip

RECENSIONE AUTORE EMERGENTE: PARLIAMONE ANCORA DI PALMA LAVECCHIA

Buongiorno Gattolettori,
dopo le feste ritornano anche le letture della nostra Simon dedicate agli Autori Emergenti. Oggi ci parlerà di Parliamone ancora un libro molto riflessivo.

Parliamone ancora
di Palma Lavecchia


Genere: Narrativa
Prezzo:
€ 12,00 (€ 2,99 ebook)
Editore: Self Publishing
Pagine: 182
Pubblicazione: Gennaio 2014

“Parliamone ancora” narra una storia delicata e forte, cui protagoniste principali sono tre donne: Emma, sua madre Elena e sua nonna Enrica, legate per tradizione dalla iniziale del nome e per destino da una verità che, da un certo momento in poi, non potrà più restare segreta perché Elena ed Emma possano superare le tensioni di un rapporto madre-figlia nato sotto una cattiva stella. Il lettore si sentirà fin da subito trascinato dentro la storia e travolto da un inaspettato desiderio di personale cambiamento. Recuperare, prima che sia troppo tardi, per non dover vivere per sempre di rimpianti, è il messaggio, deciso e positivo, che scorre tra le righe di questo romanzo.
RECENSIONE

Emma aveva due case, due stanzette, due letti, due armadi, due tazze... ed ogni volta che piangeva le sue amare lacrime, la mattina dopo il buon umore tornava, perchè come dice Emma: "La mattina dopo era un altro giorno, un giorno nuovo, sempre.

Due case confinanti, separate da pochi passi, è qui che si divide la vita di Emma, una vita sufficentemente equilibrata, grazie al grande amore delle persone che la circondano: il padre, il nonno, le nonne. il club delle zitelle, tutti teneri, pieni di calore, che l'aiutano a comlmare l'unico vuoto, enorme, che sente dentro di se, la distanza, immensa, della madre.
Una scostante lontananza non fisica, ma mentale, affettiva. Dai primi vagiti, appena nata, Emma viene esclusa dalla madre, una persona fragile, insicura, conflittuale. Una vulnerabilità che nasconde la paura di non essere adeguata, di non riuscire ad essere una buona madre.

Mi trattava come se fossi la figlia di qualcun'altro e gli anni, poi, così se ne sono andati: come se le appartenessi poco, come se fossi un peso per lei, come se avrebbe potuto tranquillamente fare a meno della mia presenza nella sua vita.
Solo in età adulta Emma riuscirà, lentamente e faticosamente, a dare una svolta al rapporto con la madre. Ma questo solo grazie alla nonna Enrica, il Deus ex Machina, attraverso un dialogo molto particolare intimo, toccante, che guiderà Emma in un percorso di vita pieno di difficoltà ma anche di soddisfazioni e traguardi, fino ad una piena e totale realizzazione.

Seduta sulla poltrona, esattamente come alcuni anni prima, c'era la nonna, nonna Enrica, che, non appena mi voltai, mi disse "Ciao piccolina", un respiro, un sorriso "ti prego non avere paura di me...".
Un dialogo, quello con la nonna, di fondamentale importanza, un cammino interiore grazie al quale anche i vecchi rancori tra sua madre e suo nonno, saranno dissipati proprio grazie ad Emma che nel frattempo è diventata una giovane donna, coraggiosa, generosa e determinata.
Una donna che ha trova il suo grande amore. Una donna a cui, alla fine, verrà donata una sorpresa inaspettata.

Mi sembrava di provare un po' quella sensazione che si prova quando è passato un temporale, lasciandosi dietro il piacevolissimoodore di terra bagnata e di voglia di ricominciare. Si, era proprio così: respiravo tanta voglia di ricominciare, finalmente.
Che bello, mentre leggevo mi tornavano alla mente immagini della campagna, del lavoro nei campi, di un caminetto acceso quando fa freddo, di una salsiccia messa a rosolare, di una calda tisana!
Mi ha colpito la semplicità di questa storia, nel senso più bello e nobile del termine.
L'importanza di certi valori, forse lontani ormai, come lo stare insieme, il supportarsi, lo starsi vicino in un piccolo paese, come non succede più in una grande città, i valori della campagna, l'accoglienza e la generosità, valori di una semplicità vitale.

Bellissima figura  quella del padre, sempre gioviale, sorridente, caloroso, presente senza essere invadente!
Una menzione d'onore al "Club zitelle", attempate e irriverenti signore, capaci di festeggiare, ridere, ballare, ubriacarsi e divertirsi più di chiunque altro! In barba all'età!
Nel complesso proprio una bella storia che parla di amore, Amore come toccasana di tutte le ferite.



Nessun commento

Powered by Blogger.