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RECENSIONE: LA SQUILLO E IL DELITTO DI LAMBRATE DI DARIO CRAPANZANO

Buongiorno readers,
dai finalmente, parlo almeno per me, siamo arrivati già a giovedì, questa settimana pensavo quasi di essermi ripresa dalle ferie invece sembro ancora un po' La bella addormentata nel bosco, a questo punto confido nella prossima!
Oggi vi voglio parlare di un libro letto sempre in questo periodo che ho trovato molto simpatico ma troppo frettoloso.

La squillo e il delitto di Lambrate
di Dario Crapanzano

Genere: Giallo
Editore: SEM
Prezzo: € 15,00 (ebook € 7,99)
Pagine: 186
Uscita: 18 Gennaio 2018

Milano, 1951. Margherita, una bella ragazza poco più che ventenne, è una 'squillo' di alto bordo in una casa d'appuntamenti milanese. Un giorno viene a sapere che un'amica d'infanzia è accusata dell'omicidio del suo fidanzato, il capo di una banda della ligera - così era detta la malavita milanese - di Lambrate. Incredula, Margherita è certa della sua innocenza e si improvvisa detective per scoprire il vero colpevole e togliere così dalla galera l'amica del cuore. Rubando il tempo all'esercizio della professione, che svolge con fantasia e notevole successo, la ragazza si imbarca in una personale e solitaria indagine clandestina, senza poter usufruire dei mezzi e dell'autorevolezza delle forze dell'ordine. Contando dunque solo sulla sua intelligenza e un naturale intuito investigativo, passo dopo passo, fra mille difficoltà, Margherita imbocca la strada giusta e scopre alla fine il vero assassino, che consegna su un piatto d'argento alla polizia. In questo romanzo il lettore incontra personaggi davvero memorabili: accanto alla bella Margherita c'è l'astuta contessa che gestisce la casa d'appuntamenti di via Monte Rosa dove la nostra protagonista esercita la professione e i suoi altolocati clienti; ma anche Leonardo, il capo della banda della ligera di Porta Venezia, e poi una bellissima, giovane donna, sosia dell'attrice Silvana Mangano, pericolosamente attratta da chi lambisce la 'cattiva strada'...
RECENSIONE

MESTIERE: Cameriera, no...Squillo, anzi no... Investigatrice.

Questo simpatico racconto si svolge in una Milano del dopoguerra, ci troviamo infatti negli anni '50 e la protagonista, bellissima, provocante, spigliata, audace, brillante e con una buona dose di sfacciataggine, è Rita ovvero Margherita.

Rita dopo la perdita dei suoi genitori, per mantenere oltre che se stessa, anche i fratelli e l'anziana nonna, ha iniziato a lavorare come cameriera alla trattoria Del Sole.
Una sera però, mentre come di consueto si stava volteggiando tra i tavoli del ristorante, viene notata da un'elegante e raffinata signora che prima di andarsene dal ristorante, le porge un misterioso biglietto.

E' un peccato che una ragazza con le tue doti sia ridotta a fare la cameriera: qui sei sprecata, te lo dice una che se ne intende. Io potrei offrirti un lavoro migliore e molto ben pagato. Telefonami...
Ed è proprio a causa di questo biglietto che Rita si vedrà trasformarsi in Margherita e abbandonati i panni di semplice cameriera, diventerà una Squillo. A trarne beneficio da questo improbabile cambiamento ovviamente saranno soprattutto i fratelli e l'anziana nonna che però, non verranno mai a conoscenza della ragione di questa nuova stabilità economica.

Mentre la sua nuova vita procede a gonfie vele, la sua migliore amica viene arrestata con l'accusa di omicidio. Sembra infatti che abbia assassinato il suo fidanzato, il capo di una banda della ligera.
La nostra audace protagonista però, convinta nell'innocenza dell'amica, decide di vestire i panni dell'investigatrice e grazie alla sua caparbietà, tra galline, portiere golose e locali malfamati, in un battito di ciglia, si ritroverà sulle tracce del vero assassino.

Rita ha dimostrato che non esistono traguardi impossibili per chi si impegna unendo all'intelligenza la forza della passione. Brava Rita!
La squillo e il delitto di Lambrate è stata una lettura semplice e piacevole. Essendo il libro di piccole dimensioni però e trattandosi di un giallo, forse il susseguirsi degli eventi sono stati troppo veloci, togliendo così al luttura quella suspence che tanto amo nei gialli e nei thriller ma nel complesso mi sono anche divertita.
Purtroppo anche i personaggi causa forse la troppa frenesia, sono stati poco approfonditi, peccato... perchè soprattutto Rita, avrebbe meritato un po' più di attenzione.

Ho invece apprezzato molto i riferimenti storici, musicali e cinematografichi della Milano del dopoguerra.
Dulcis in fundo il nome della portiera: Isolina, un omaggio all'Isolina di Dacia Maraini?
Consigliato a tutti coloro che cercano una lettura poco impegnativa e divertente.

1 commento

  1. Ciao! Io ho letto altri romanzi di Dario Crapanzano, quelli che hanno come protagonista Mario Arrigoni, e mi sono piaciuti. Non conosco però questo racconto!

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