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L'ANGOLO DEGLI AUTORI EMERGENTI

Salve amici readers,
penso che molti di voi avranno già appreso degli attentati a Bruxelles...ormai si rimane senza parole quando si sentono queste notizie, ma è possibile che nessuno si renda conto di quello che stiamo combinando? Scusate non voglio essere polemica ma è veramente destabilizzante vedere in che mondo viviamo...
Non voglio assolutamente rattristarvi quindi sposto nuovamente l'attenzione sull'unico mondo che noi tutti amiamo.. quello dei libri ed eccomi qui con la presentazione di un'autrice emergente Daisy Franchetto che forse molti di Voi avranno già conosciuto con il libro "Dodici Porte".


SEI PIETRE BIANCHE
Daisy Franchetto


Data di pubblicazione: 2 giugno 2013
Editore: Lettere Animate Editori
Autrice: Daisy Franchetto
Pagine: 328

Sei pietre bianche che circondano un obelisco nero.
Sei varchi dimensionali. Un nuovo viaggio alla scoperta delle proprie origini. Un bambino da salvare, una Dimensione corrotta da una materia oscura, un Amore che ha atteso cento anni per potersi annunciare.
Lunar è tornata.
A tre anni dall'esperienza nella Casa e dalla violenza che l'ha messa di fronte a un duro processo di trasformazione, la giovane protagonista di Dodici Porte non è più una ragazzina. Abita da sola in un piccolo appartamento in città, studia e lavora. Accanto a lei il fedele cane Sinbad, su cui grava una maledizione che Lunar non conosce, e l'anello che le ricorda costantemente il legame con la Terra dei Morti.
Dopo l'ultima visione avuta fuori dalla Casa, nella quale un bambino veniva rapito da un gigante, la giovane non ha più avuto esperienze del genere, o contatti con altre Dimensioni. A volte stenta a credere che ciò che ha vissuto nella Casa sia davvero accaduto. Ma c'è l'amico Sinbad a ricordarle chi lei sia
Lunar ha stretto amicizia con Odilon, un bambino dal passato misterioso che vive in orfanotrofio. Proprio la scomparsa del piccolo, ad opera di un essere spaventoso, riporterà la nostra protagonista e il suo amico a quattro zampe a contatto con le Dimensioni parallele.
Lunar e Sinbad, con l'aiuto di Altea, proveniente dai Cieli Razionali, si metteranno sulle tracce dei rapitori di Odilon. Ha inizio il viaggio attraverso sei portali dimensionali rapprensentati da sei lapidi bianche.
Di nuovo un percorso che è insieme scoperta di se stessi e di luoghi sconosciuti.
Di nuovo avventure formidabili che svelano quanto ci sia di sublime e oscuro nell'inconscio

Pensato come proseguio di Dodici Porte, primo romanzo della trilogia che ha come protagonista Lunar, Sei Pietre Bianche è stato concepito con una narrazione che lo rende un romanzo indipendente, che può essere letto e apprezzato anche da chi non conosce il primo episodio. 

ESTRATTO - Un sogno ricorrente.

Ancora una notte, ancora quel sogno, ancora quelle immagini.
Sempre lo stesso, da tre anni. Ogni volta si aggiungeva un particolare che completava il quadro, ogni volta si svegliava con la stessa nostalgia e la voglia di tornare a casa. Anche se non sapeva dove fosse, ormai, la sua casa.
Il sogno iniziava sempre allo stesso modo. Vedeva i suoi piedi decorati con bellissimi tatuaggi color argento. Camminava calpestando candida sabbia, morbida come velluto e fresca. Le minuscole pietre che si mescolavano alla distesa sabbiosa riflettevano i bagliori notturni, allora alzava il capo a contemplare il cielo, sconfinato. Una stella cadente solcava la volta celeste, lasciando una scia luminosa che si dissolveva riassorbita dalla notte. All’orizzonte le Tre Lune sorgevano allineate. Tornando ad abbassare lo sguardo, poteva osservare la vastità del Deserto di Muna, volgendosi a est, l'immenso Bosco degli Alberi Neri e a nord in lontananza la sagoma scura del Palazzo con le sue guglie e le torri.
Una risata sgorgava argentina dal centro del suo cuore. Ecco la sua casa, ecco il regno cui apparteneva. Poi una scossa sotterranea la faceva trasalire e un brivido le percorreva la schiena. Guardando a terra vedeva con orrore che la sabbia aveva lasciato spazio a una voragine che correva lunga e profonda verso il Palazzo.
La crepa nera sembrava portare al centro stesso della terra. Lei restava a guardare inorridita l’oscurità, mentre una voce tetra saliva dal nulla.
Si svegliava proprio prima di cogliere ciò che la voce diceva. E fu a quel punto che si svegliò anche quella notte.
Riaprì gli occhi di scatto sentendosi perfettamente sveglia e lucida, assalita da quel desiderio viscerale di raggiungere la terra sognata, di salvare quel che restava di un mondo perduto.
Rimase sdraiata e immobile ad ascoltare il ticchettio incessante della pioggia sul lucernario. L’appartamento in cui abitava da qualche mese era immerso nel buio.
Sinbad era sdraiato al suo fianco, il costato si gonfiava e sgonfiava al ritmo tranquillo del respiro.
L’animale aprì gli occhi. «Non riesci a dormire?»
«Ho fatto di nuovo quel sogno, ma non capisco mai cosa dica la voce.»
«Non avere fretta» la ammonì il cane.
«Dopo tre anni che faccio lo stesso sogno? No, non c’è fretta» rispose lei sarcastica.
«Abbi pazienza Lunar. Il tempo è ormai prossimo.»
«Speriamo» sospirò lei «proverò a dormire ancora un po’.»
Fuori la pioggia continuava a cadere sottile, mentre il destino tesseva il disegno che, di lì a poco, avrebbe travolto nuovamente le vite di Lunar e Sinbad.

ESTRATTO - Sei felice Lunar?

Flashback

L’agente Paul La Crus sedeva alla sua scrivania, quando bussarono alla porta.
«Avanti» mugolò senza nemmeno alzare gli occhi dal foglio che stava leggendo.
Victor, il collega dell’archivio, entrò reggendo a fatica una pila di fascicoli. «Ho un regalo per te» annunciò con finto entusiasmo.
Paul alzò gli occhi. Incredulo osservò: «E questi? Cosa sono?»
«All’archivio vogliono che siano firmati e catalogati tutti i casi chiusi negli ultimi cinque anni. Questi sono i tuoi. Ti sei dato un bel po’ da fare» commentò Victor guardando la pila di fascicoli che adesso faceva bella mostra di sé sulla scrivania.
Paul sbuffò esasperato.
«Dai, prima iniziamo e prima finiamo» disse Victor sedendosi di fronte al collega.
«Come? Dobbiamo farlo adesso?»
«Perché? Hai altro da fare?» domandò Victor per stuzzicarlo.
«Vuoi una lista?» rispose Paul socchiudendo gli occhi dietro le lenti degli occhiali.
Per tutta risposta, Victor prese il primo fascicolo e glielo porse. Paul glielo strappò di mano in malo modo e lo aprì sbuffando nuovamente.
Victor prese il secondo plico e, ridacchiando, si mise al lavoro.
Qualche ora e molti fascicoli dopo, ne restavano pochi da rivedere.
Paul ripose i fogli che aveva appena finito di visionare e si massaggiò gli occhi. Fuori si era fatto buio.
«Quanti ne mancano?» domandò a Victor sbadigliando.
«Ancora due.»
«Bene, allora sbrighiamoci» disse Paul afferrandone un altro.
Victor prese l’ultimo. «Aspetta. Questo lo passo a te» disse al collega facendosi tutto a un tratto serio.
Paul lo guardò interrogativo, mentre prendeva il fascicolo che gli porgeva, ma appena vide il nome in alto a sinistra, capì.
Lunar.
Tutti al Distretto di Polizia sapevano che quel caso era stato importante per lui, anche se nessuno ne conosceva bene il motivo.
Paul appoggiò una mano sul primo foglio, quasi ne stesse assorbendo l’energia. Sapeva che il collega lo stava osservando e non se ne preoccupò.
«Sì, questo lo chiudo io» mormorò.
Rivedere il fascicolo che parlava di Lunar fu un salto in un passato non così lontano. Tre anni, in effetti. Sembravano molti di più.
Era stato un caso di violenza sessuale su una minorenne. Lunar tornava da una festa con un amico quando, passando in un parco, erano stati aggrediti da uno sconosciuto. L’amico l’aveva lasciata sola e lei era stata violentata e picchiata.
Casi del genere erano tristemente all’ordine del giorno per la polizia ma quella ragazza era rimasta nel cuore di Paul.
Fragile, ferita, sconvolta, aveva trovato la forza di riconoscere il proprio aggressore: un giovane con un passato difficile e affetto da disturbi psichiatrici. Si chiamava Lucàs.
Proprio durante il riconoscimento, Paul aveva avuto la certezza che Lunar stesse per vivere un’esperienza unica nel suo genere. Lo sapeva perché quella stessa esperienza l’aveva vissuta anche lui anni prima. L’entrata nella Casa.
La Casa era un luogo della psiche e dell’anima, una Dimensione parallela e sconosciuta che ne lasciava intravedere altre. Lupi e gatti parlanti che facevano da guide, personaggi buffi o terrificanti, prove incredibili da superare; e poi c’era LaMamà. Aveva le sembianze di una donna, ma non lo era. Era lo spirito stesso della Casa.
Paul era uscito profondamente cambiato dall’esperienza, e sapeva che per Lunar si era trattato della stessa cosa. Due giorni dopo il riconoscimento del suo aggressore, Lunar sembrava trasformata. Il suo intervento aveva permesso di risparmiare la vita di Lucàs. Era stato un atto coraggioso e umano che Paul non era riuscito a dimenticare.
Chiuse il plico e firmò il documento per il trasferimento a un altro archivio. Ora era davvero tutto concluso, almeno per la burocrazia.
In quei tre anni non aveva più rivisto Lunar. Doveva essere cresciuta molto.
Porgendo il tutto al collega si chiese che cosa stesse facendo lei.
Sei felice, Lunar?  

LASCIAMO ORA LA PAROLA ALL'AUTRICE

Perché una lettrice dovrebbe leggere il tuo libro?
Perché è un romanzo che utilizza il viaggio in un mondo fantastico per affrontare temi più profondi. Perché è un'avventura dal ritmo incalzante. Perché leggendolo si scopre qualcosa di nuovo su di noi.

Che cosa c’è di innovativo e quali sono gli elementi di continuità con il genere o con la tradizione?
Il mio romanzo è un fantasy, ma esula abbastanza dagli schemi classici. La caratteristica di tutta la trilogia è la partenza da una dimensione terrena più o meno contemporanea che lascia il posto a un mondo parallelo sconosciuto. In questo secondo romanzo compaiono i Draghi Alchemici, ma generalmente le creature fantastiche sono puro frutto della mia immaginazione. Ci sono streghe (di quelle vere) e angeli (un po' rivisitati nel loro aspetto). Direi che ci sono elementi di continuità e di rottura.

Che cosa ti ha spinta a scrivere?
L'esigenza di raccontare la storia che si stava creando nella mia testa e il bisogno di curare un dolore che non mi avrebbe mai abbandonato, se non avessi deciso di rielaborarlo così. Successivamente, quando ho deciso di pubblicare quello che avevo scritto, è subentrata anche la voglia di condividere con altri le mie storie.

Da che cosa è nata la storia? Quali sono state le fonti di ispirazione?
Se penso alla nascita della trilogia che ha come protagonista Lunar, la storia è nata da un'immagine, l'immagine di una casa che rappresentasse l'entrata in un mondo parallelo, psichico. L'idea si è poi sviluppata e ha preso strade inaspettate. In questo secondo romanzo lo scenario si allarga. Se nel primo libro tutto è centrato sulla psiche della protagonista, in questo secondo episodio abbracciamo uno schema della psiche che interessa tutti gli individui. Le letture sono state un elemento di ispirazione, non si può negarlo, ma è soprattutto il percorso di questi ultimi anni ad essere entrato nella storia. Gli studi, il mondo onirico, le relazioni.

Quando scrivi? E come? in modo organizzato e continuo o improvviso, discontinuo?
Scrivo molto meno di quello che vorrei e quando posso. Cerco di mantenere una certa continuità, perché ho scoperto che le lunghe pause non mi fanno bene, ma per il resto scrivo tutte le volte che ho un momento di tranquillità. Se mi viene l'ispirazione in un momento in cui non è possibile scrivere, annoto il tutto in un foglio. Il risultato è una scrivania che pullula di foglietti volanti.

Quali strategie hai adottato per promuovere il tuo libro e che tipo di strumenti hai usato – e usi- per proporlo all'attenzione dei tuoi potenziali lettori?
Ho usato principalmente il web: il mio sito personale e Facebook. Ho creato video e booktrailer, oltre a immagini che presentassero i personaggi. Ho anche organizzato delle presentazioni, che sono sempre un'ottima occasione per entrare in contatto con potenziali lettori. Sto partecipando direttamente o indirettamente alle fiere su territorio nazionale. E poi mi sono affidata a una professionista che mi aiutasse a sfruttare le risorse di internet al meglio.

Progetti per il futuro?
Concludere la trilogia, sto scrivendo l'ultima parte, e poi si vedrà. Le idee non mancano.

Tre persone da ringraziare
Tre persone sono troppo poco! Ho un sacco di persone da ringraziare. Comunque, giocando un po' sporco, direi: Lettere Animate Editore, gli autori emergenti che ho conosciuto in questi due anni (sempre pronti a dare una mano, fantastici!) e le tutte le persone che hanno messo la loro professionalità e competenza a mia disposizione per la promozione del romanzo.

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