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L'ANGOLO DEGLI AUTORI EMERGENTI

Eccomi nuovamente qui con un'altra segnalazione...oggi mi sento la donna che segnala ihihih
lo so ho detto una cavolata ma abbiate pietà sono le 16.30 passate e in questo momento vorrei solo essere sdraiata sul mio bel divano a leggermi "Signora di Mezzanotte"...lettori miei sto adorando questo libro...per ora bello, bello e bello, vediamo un po' andando avanti...
Ritornando a noi, ora voglio segnalarvi un'autrice che sicuramente, molti di voi, hanno conosciuto attraverso l'uscita del primo libro "Solstice L'incantesimo d'Inverno" e che ora con piacere vi presento anche la sua seconda opera uscita a Febbraio.


SOLSTICE L'INCANTESIMO D'INVERNO DI C.E.A. BENNET

Titolo: Solstice L'incantesimo d'Inverno
Autore: C.E.A. Bennet
Editore: Self Publishing da piattaforma StreetLib
Genere: Fantasy -Paranormal romance -Young adults
Pagine: 390
Illustrazioni: Umberto Brambilla
Emma ha quasi sedici anni e due sorelle, Eileen e Constance. Vivono a Saint Claire, tranquilla cittadina del Connecticut, insieme alla madre Kate e a Miranda, la misteriosa donna comparsa nelle loro vite da quando il padre le ha abbandonate.
Le Hataway non sono donne normali, ma streghe costrette a nascondere la loro natura e i loro poteri per rispettare le leggi dei Custodi, ai quali devono obbedienza. Leggi che Emma ha infranto quando era solo una bambina per aiutare quelli che sarebbero diventati i suoi migliori amici, Sam e Alec. Da allora i tre sono inseparabili nonostante Emma sia costretta a nascondere il segreto che più le sta a cuore.
Non è l’unica, però, a mentire alle persone che ama. Cosa nascondono Kate e Miranda? Quali sono i terribili segreti seppelliti nel loro passato? Perché il padre è scomparso all'improvviso senza lasciare traccia?
Alec Stevens ha sedici anni e molte domande. Spesso ha la sensazione che Emma conosca tutte le risposte.
Emma. Cosa lo lega a lei e allo stesso tempo la rende irraggiungibile? Che cosa nasconde?
Nel tentativo di svelare e nascondere i segreti che li circondano, Alec ed Emma non si accorgono che qualcuno si muove e li osserva nell'ombra in attesa che arrivi il momento di mettere in atto la sua vendetta.
La storia, raccontata in prima persona da Emma e Alec, inizia con due episodi dell'infanzia destinati a cambiare per sempre le loro vite.
Dopo un salto di dieci anni li ritroveremo alle prese con un sentimento molto umano, un passato famigliare turbolento e dei poteri che non facilitano le cose, anzi...
Una storia d’amore, di amicizia e di legami famigliari burrascosi, ma profondi. Con un pizzico di magia.


SOLSTICE EQUINOZIO DI PRIMAVERA DI C.E.A. BENNET

Titolo: Solstice Equinozio di primavera
Autore: C.E.A. Bennet
Editore: Self Publishing
Genere: Fantasy
Pagine: 364
Anno nuovo, vita nuova. A Emma Hataway non è mai sembrato più vero da quando, ripresi i sensi in un letto d’ospedale, è costretta a fare i conti con un’amnesia che ha cancellato buona parte dei suoi ricordi.
Cosa è accaduto la notte di Capodanno? Louis è stato davvero sconfitto o tornerà per avere la sua vendetta? Perché non ricorda più nulla di Alec, amico d’infanzia da sempre?
Le sorelle Hataway cercano di tornare alla vita di tutti i giorni tra nuove dinamiche famigliari, vecchi amori e ricordi che sfuggono senza lasciarsi afferrare. Una minaccia, però, incombe sulla loro famiglia e si intreccia con un destino al quale sembra impossibile sfuggire.
Alec Stevens è sopravvissuto alla notte di Capodanno e ora deve fare i conti con un fratello ingombrante, molte domande e una ragazza alla quale ha salvato la vita, che conosce da sempre ma di cui non ricorda granché.
Riuscirà a riportare a galla ciò che ha dimenticato e che lo tormenta? Che cosa nasconde veramente il ritorno del fratello Justin?
Una ricerca non priva di ostacoli, contro il tempo e contro qualcosa che sembra impossibile arrestare. Mentre il mondo cui appartiene gli ricorda che nulla è come sembra e il confine tra giusto e sbagliato si fa sempre più labile.
Equinozio di primavera, nuovo e atteso episodio della saga Solstice, svela nuovi segreti, amori e incantesimi che intrecceranno più a fondo il destino dei protagonisti, scoprendo la trama di quei legami – d’amore, amicizia e sangue – impossibili da sciogliere.

Solstice – Equinozio di primavera Cap. 12, Un pesciolino nella rete

Alec lasciò cadere la borsa e la giacca per terra e si buttò sul divano di pelle. Appariva rilassato e padrone della situazione. Del resto non poteva essere altrimenti, visto che giocava in casa. Lo imitai togliendomi il parka blu, dopo aver litigato con la cerniera che non ne voleva sapere di scorrere fino in fondo. Liberatami del giaccone, lasciai cadere la borsa sul tappeto candido ai piedi del divano.
«Vuoi una tazza di caffè?» chiese stiracchiandosi.
Sebbene la proposta fosse allettante, era meglio non aggiungere caffeina al mio nervosismo.
Declinai l’offerta e sedetti sulla piccola poltrona dallo schienale basso accanto al divano. Mi avvolse prendendo le mie forme, come se mi fossi seduta lì
centinaia di volte. «Di cosa mi volevi parlare?» chiesi per rompere il ghiaccio. «Che ne diresti, per prima cosa, di provare a rilassarti?» replicò con un sorrisetto, allungando le gambe sul tappeto. 

«È difficile affrontare certi argomenti con te che ti dimeni come un pesciolino nella rete». Un pesciolino nella rete.
Il pesciolino arrossì, nonostante la prevedibilità dell’osservazione. 

Era ovvio che avrebbe percepito il mio nervosismo, sebbene fosse bravo a non lasciarsi influenzare dal mio umore. In qualche modo riusciva a scindere quello che sentiva da ciò che mi sentiva provare. Doveva esserci una grande chiarezza in lui, e padronanza della situazione, se sentire le impressioni e gli stati d’animo di un’altra persona non lo faceva confondere sui propri. Forse l’empatia funzionava in un modo che non ero in grado di comprendere ed
era più istintiva di quanto pensassi. «È colpa mia? Ti metto a disagio in qualche modo?» 

chiese desideroso di rendersi utile e di dissipare i miei timori e la mia confusione.
Mi osservava, traboccante comprensione, aperto all'ascolto. Lo guardai di rimando, stupendomi ancora una volta di quanto fossero belli i suoi occhi e la bocca. Era un peccato vederla curvarsi in una leggera smorfia di dispiacere. Un angolo del mio cervello registrò il desiderio di raddrizzare quella smorfia con la punta delle dita. Sarebbe bastato così poco per correggere l’imprecisione, un gesto da nulla…No.
«No!» sussultai, sottraendomi da quella stupida fantasia e tornando alla realtà. Se avessi potuto farlo senza sembrare pazza mi sarei schiaffeggiata. «Cioè sì, ma non si tratta di qualcosa che fai» mi affrettai ad aggiungere, prima che potesse suonare offensivo. «Vorrei solo ricordare, sapere di conoscerti e non solo averne la sensazione. Quella notte, la notte dell'incidente... Cos’è successo davvero? Perché non siamo andati con gli altri a Big Pound? Perché eravamo soli alla casa sulla spiaggia? Perché perché perché. Ho solo domande e nessuna risposta. È frustrante». 

La voce mi tremò e affondai i denti nel labbro, trattenendolo fino a lasciarvi impressi i solchi. 
Mi sentivo così impotente.
«Forse esiste il modo per trovare qualche risposta». Mi sarebbe piaciuto credergli e non sembrava difficile. Parlando si era avvicinato alla poltrona, scivolando verso il bracciolo del divano vicino a me. 

Inclinò la testa e corrugò la fronte indeciso. Senza chiedere il permesso formale di toccarmi, sfiorò il mento con la punta delle dita e la leggera scossa che si propagò costrinse i denti a lasciare il labbro che tenevano in ostaggio. 
«Scusami, ma cominciava a essere fastidioso» si giustificò distratto. 
La sua mano ricadde sul bracciolo del divano, ma non si allontanò.
«Cosa?» domandai assente. Gli occhi gli brillavano e mi distraevano troppo. Erano pagliuzze dorate, quelle?
«Lo fai spesso? Una volta o l’altra ti farai del male» commentò, ignorando la domanda. Si sollevò, rimettendo un po’ di sana distanza tra di noi. Inspirai per far arrivare ossigeno al cervello. 

«Le nostre amnesie sono collegate» esordì lentamente. 
Percepiva la mia distrazione e quella consapevolezza m’irritò.
Mi sentivo vulnerabile davanti a lui. Anzi, peggio. Mi sentivo come se non avessi avuto addosso i vestiti.
C.E.A Bennet. Laureata in Giornalismo, nata e cresciuta a Verona, da qualche anno vive e scrive a Bologna. Equinozio di primavera è il suo secondo romanzo dopo "L’incantesimo d’Inverno", primo volume della saga Solstice.

Per scoprire anticipazioni, novità e prossime uscite della saga puoi seguire l'autrice:
Pagina Facebook: The Solstice Saga
Twitter: Midwinter@solsticesaga
Goodreads: C.E.A Bennet

6 commenti

  1. Grande!! Adoro Solstice. Ne avevo anche organizzato il blog tour, e ne vado fiera!! ^^ ihih

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  2. Li ho letti entrambi solo qualche settimana fa e mi sono piaciuti molto *-* Se hai occasione di leggere questa saga ne vale la pena!

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    1. Si si questi due libri saranno tra le mie prossime letture mi ispirano tantissimo :-)

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  3. ...cavoli...ora altri 2 libri finiranno nella mia TBR...non ce la posso fare ;) ...però se dici che vale la pena...
    Tra l'altro lo sai...La signora della mezzanotte....non ci sono parole per dire quanto lo sto adorando <3

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  4. Non vedo l'ora di poterli leggere, mi hanno colpito fin da subito *-* Hanno una trama intrigante, difficile lasciarseli scappare! :3

    -Violet

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